Oggi esprimo un pensiero molto complesso e lo faccio in maniera superficiale, ma ho volutamente deciso di farlo così. Mi guardo attorno e mi sembra che oramai ci sia sempre meno da scoprire e che la street art sia legalizzata, o meglio, a norma e tutta in regola.
Da tempo esprimo il fatto che mi sembra stia mancando nella street art quell’idea di rottura e di “contro” che mi ha sempre appassionato. Quei messaggi a volte celati, a volte ben evidenti, in poster, stencil, sticker e muri.
Anche quando qualcosa sembra voler andar contro la società e smuovere le coscienze, in realtà si scopre che è tutto studiato a tavolino con tanto di agenzia di supporto.
Non saprei dire da quanto tempo non mi alzo e mi stupisco di qualche street artist che durante la notte ha tappezzato le vie di Milano. C’è qualcuno che ci prova, ma è palese la volontà di ottenere solo pubblicità (ma anche qui, lo accetto assolutamente).
RIPETO: la mia è una pura provocazione, non si tratta di un dato di fatto
Non si può semplificare un discorso così complesso in 90 secondi, però mi sono sentito veramente a disagio quando Cecilia mi ha chiesto di vedere “qualcosa di illegale” ed essermi ritrovato con in mano nulla, in una città come Milano che ha offerto tantissimo sin dai primi anni 2000.
Per concludere in meglio questa provocazione, lascio un video con un concetto espresso da Mr.Savethewall nel 2018 per Exibart
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