Oggi Escif ha condiviso online un articolo che mi ha fatto ripensare a tutti i discorsi che sto facendo ultimamente con le persone che lavorano nel settore dell’arte urbana e della pubblicità, ma anche con quelle persone che reputo mie amiche e miei amici.
L’articolo ci mostra come uno dei suoi muri di Valencia sia stato coperto per dare spazio ad un’opera commissionata e sponsorizzata da Netflix per promuovere una nuova serie tv.
Personalmente mi spiace perchè si trattava davvero di una delle opere più semplici e potenti di Escif, non facile da trovare poiché leggermente fuori città, e con un fascino tipico della mano dell’artista. Opera realizzata in collaborazione con GreenPeace con l’idea di notificare allo spettatore, in maniera molto diretta, che la vita è tutt’altro rispetto a quella che vediamo nei nostri schermi.
In un post su Instagram Escif ha dichiarato tutta la sua tristezza ed il suo sconforto riguardo questa cosa: il muro si affaccia sul cortile di un’associazione (Barreira A+D) che ha sempre collaborato con la comunità, ma davanti all’offerta di Netflix ha ceduto al capitalismo.
Escif ci ha raccontato come l’associazione abbia chiesto collaborazione da parte dell’artista, proponendogli di imbiancare il muro al termine della promozione e ricreare l’opera, ma l’artista spagnolo è stato molto chiaro: fare questo significherebbe scendere a compromessi con il capitalismo che dilaga sempre di più e lui non è disposto.
Anche perchè alla fine, la vita è tutt’altro.
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