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Io pure sono arrivata ad apprezzarle tantissimo, ovviamente non le mostre fatte con lo strappo ma mostre di opere fatte apposta per l'esposizione in museo / galleria. Le apprezzo soprattutto per i testi critici, che spiegano e contestualizzano, e che ovviamente in strada non si trovano. (Certo, ci sono i nostri blog 😜 ma non tutte le persone che passano davanti ad un'opera sono nostri lettori). Credo che le mostre stiano educando il pubblico e facendo capire che quello che si vede in strada non sono degli scarabocchi o dei muri colorati, ma un vero e proprio movimento artistico.

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Si sono d'accordo con una piccola riserva. Questo è uno dei motivi che mi ha portato a cambiare la mia visione, ad essere più aperto e meno "haterz" delle mostre in galleria di artisti urbani.

La mia riserva è sui testi critici: mi è capitato di leggere testi molto autorevoli, ma di difficile comprensione e per me l'arte che nasce per le strade deve parlare a tutti, anche in galleria. Ho un'idea sul perchè succeda questa cosa, ma non si può generalizzare; posso però lasciare qui le parole di un'amica con cui mi sono ritrovato a discutere del tema e che sono "Ho studiato tanto per diventare critica d'arte quindi è giusto che io utilizzi un lessico che si addice al mondo in cui lavoro"

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Vabbe, ma quello dipende da testo a testo, non è un discorso in generale. I testi del museo Straat di Amsterdam sono scritti con un linguaggio competente ma senza paroloni (modestamente 😜😎), anzi tutte le volte che mi è stato possibile ho usato proprio le parole dell'artista inserendo delle citazioni. Detto a parole sue, insomma, che poi a mio parere è il grande vantaggio di questo movimento artistico rispetto agli altri (in cui gli artisti sono tutti morti e non puoi più chiedere niente, puoi solo fare supposizioni)

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