Se devo ricordare, voglio poesie
Non sottovalutare quanto le scritte che vedi in giro possono influenzarti
Soundtrack: Ghali - Niente Panico (Ascoltala prima/dopo aver letto)
🗣️ “Meglio la poesia della pubblicità“
Ti sei mai res* conto di quanto le scritte sui muri ci entrino nella testa, anche quando pensiamo di ignorarle? Sembra una cosa da poco, eppure il nostro subconscio ne esce sempre influenzato: a volte nel bene, a volte nel male. Possiamo anche dimenticarci di averle lette, ma loro restano lì, pronte a riemergere quando meno ce lo aspettiamo.
Ed è proprio per questo che la prima street art è nata: per essere visibile e invisibile allo stesso tempo. Oggi questa dualità si è un po’ persa perché tutto punta a essere il più appariscente possibile, ma l’effetto memoria continua a funzionare.
Basta nominare un’opera, un artista, mostrare una foto… all’improvviso chi diceva di non ricordare nulla annuisce convinto: "Ah sì, l’ho visto!".
Il cervello si sblocca, l’immagine torna a galla.
Tutta questa premessa serve a farti riflettere su due cose. Una di queste è un punto fisso nei miei discorsi degli ultimi anni ed io, come sempre, spero di riuscire ad aumentare la consapevolezza di chi legge le mie parole proprio su queste tematiche.
“Se non lascio futuro sono passato per niente”
Questa è la prima frase del nuovo singolo di Ghali, rapper milanese. Un verso potente, una poesia in meno di dieci parole, capace di farci ragionare su ciò che diciamo e facciamo ogni giorno.
Questa frase, però, esisteva già.
“Se non lasciamo futuro saremo passati per niente” è una poesia di Caos (Dario Pruonto), artista e poeta di strada. L’ha scritta anni fa sui muri di diverse città, compresa Milano nel 2024.
E qui viene il bello, ecco che mi ricollego al discorso iniziale ed al primo dei due punti che ho voluto affrontare in questa newsletter: possibile che Ghali sia stato influenzato senza rendersene conto? O magari, perché no, questa semplice scritta sul muro ha ispirato l’artista al punto da portarlo a farla sua, trasformandola in musica?
Non lo sappiamo. Forse non lo sa nemmeno Ghali. Ma non sarebbe la prima volta che parole lasciate sui muri finiscono in contesti completamente diversi.
Ti ricordi di "Sentiti libera"? Stessa storia.
Ed ora il secondo punto: con la stessa logica la pubblicità ci mangia il cervello.
Ora pensaci: se una frase su un muro può rimanerti in testa senza che tu lo voglia, quanto possono influenzarti i miliardi di messaggi pubblicitari che ci bombardano ogni giorno?
Cartelloni, schermi, pensiline, insegne luminose. Dovunque ti giri, qualcuno cerca di venderti qualcosa di cui non hai bisogno. Ogni giorno, qualcuno cerca di farti sentire inadeguato/a, per spingerti a spendere soldi nella speranza di essere “migliore”.
Ed è per questo che, da tempo, mi chiedo: non sarebbe meglio una città piena di scritte sui muri piuttosto che una città piena di pubblicità? Se devo essere influenzato inconsciamente, preferisco che siano delle parole lasciate da un poeta di strada, piuttosto che uno slogan che vuole farmi sentire sbagliato.
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Su YouTube è disponibile uno dei video che ad oggi ha fatto più successo nel mio canale: la street art a Montesilvano grazie al Pulpa Festival. Ben 4 edizioni ed oltre due kilometri di muri, insomma: vale la pena vederlo!
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💡 Idee e tempo libero
Rimanendo all’interno del tema writing e graffiti, sul sito dell’evento Muros de Arte sono stati caricati alcuni interventi e talk realizzati nello scorso mese: ti consiglio vivamente di guardare quello a cui ha partecipato Martha Cooper.
Uscendo invece dal nostro mondo urbano e rientrando in quello più pop: è uscita la ri-edizione di RANMA 1/2 su Netflix. Sono legato all’edizione originale avendola vista decine di anni fa, ma si tratta comunque di un bel rewatch, divertente ed agile, te la consiglio se ti piacciono i manga!
🕵️ About Gian: “…”
Ottobre mese pazzo, ma con tanti pensieri che mi hanno portato ad una consapevolezza importante. Nel prossimo periodo ho in mente di aggiornare il mio profilo instagram (social che non ho mai amato), cercando di dare un taglio diverso e ricreando uno storytelling che, oramai, è scomparso.
Purtroppo non ho avuto modo di lavorare sui nuovi podcast, ma ho preparato i testi, quindi spero davvero di riuscire a pubblicare nel mese di Novembre i nuovi episodi. Disagismi Urbani è un side-project che regala ancora oggi grandi soddisfazioni, ma mi sto dedicando sempre più ai video. Anzi, ne approfitto:
Ho avuto modo di partecipare all’inaugurazione del murale realizzato presso un liceo a qualche km da casa mia: si tratta dell’atto conclusivo di un grande progetto durato oltre un anno che ha visto coinvolta anche l’associazione ASIW. Sono soddisfazioni importanti poiché tutto questo è figlio di una collaborazione tra me ed alcuni professori qualche anno fa: è sempre importante coltivare bene per poi raccogliere buoni frutti. Soprattutto la cosa più piacevole è quella di poter re-incontrare i professori che si sono sempre dimostrati delle grandi persone.
Ho anche preso parte a dei talk sull’arte urbana con gli Urban Solid e FlyCat, due figure importanti nell’evoluzione di questo mondo, ma diametralmente opposti per quanto riguarda le vie intraprese. Sono rimasto dietro le quinte, mi sono occupato delle registrazioni video ed audio che, spero, di riuscire prima o poi a pubblicare. Mi è piaciuto? sì e no. Forse il mio ego è troppo forte per rimanere dietro la videocamera (per metterla sul ridere), o forse sono troppo maniaco della comunicazione e mi annoio troppo facilmente quando le cose sono piatte.
Ho avuto modo di rivedere Weik, artista e writer (TDK), presso il LAMPO, uno spazio abbastanza recente di Milano, dove si è tenuta la sua mostra Parà Dóxa. Potente, cruda e diretta, questi sono i tre aggettivi che mi vengono in mente: avere avuto la fortuna di sentire il racconto direttamente da Weik è stato poi un piacere. Il modo in cui ha rappresentato le situazioni di pericolo/ricerca di libertà e messo in atto il tutto fa davvero capire lo spessore sia come persona che come artista. Poi inutile dire che avere modo di confrontarsi su tematiche a tutto tondo con una persona come lui è sempre una figata, anche per le critiche costruttive che può darti.
capisco sempre più la differenza tra chi vuole evolvere nel suo percorso artistico e chi è rimasto ancorato al passato
Questo mese mi ha fatto capire quanto io non abbia più voglia di avere a che fare con persone tossiche del mondo del writing. Il rispetto non mancherà mai, ma difficilmente avranno spazio sui miei canali.
Insomma: tra una cena coi ragazzi del calcetto, il compleanno di Ottavia e la sua magica presentazione in Bicocca, la Livia che da Roma viene a Milano, qualche birra e qualche libro letto anche questo mese è finito. Forse direi finalmente perchè non ce la facevo più.
PS: ti lascio una chicca sul lato amoroso; ultimamente conosco solo ragazze fatte con lo stampino: vegane/vegetariane, yoga, pilates, viaggio in Thailandia/Nepal, musica indie.
HELP
Almeno fossero 👩🏻🦰
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G.
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