Il muralismo è morto?
No, semplicemente dopo il marketing anche la politica se ne sta appropriando
Bentrovato/a, io sono sempre disagian ed in questa newsletter troverai delle riflessioni su ciò che succede nel mondo dell’arte urbana, una raccolta di notizie, qualche consiglio ed un diario sul mese appena concluso. Se vuoi, puoi supportare il mio progetto cliccando qui
🗣️ “Peggio del capitalismo cosa può esserci?“
Spesso mi ritrovo a discutere di come il marketing oggi si sia appropriato (giustamente o no) del muralismo trasformando quella che era una “piattaforma del popolo” in un mezzo comunicativo del capitalismo e del consumismo. Pensavo non si potesse fare di peggio. Poi, però, arriva il G7 in Italia e succede una cosa che mi ha fatto capire quanto il meme di Homer e Bart sia reale:
Come ben sappiamo c’è da sempre un rapporto conflittuale tra la politica e la street art, e viceversa. La street art ed i graffiti rendono “brutto” il paesaggio urbano e dunque, in occasione della visita di questi grandi capi di stato è stato importante rendere perfette tutte le vie in cui il G7 sarebbe potuto passare: strade nuove, pulizia perfetta, muri imbiancati. Praticamente un set cinematografico.
Nel fare questo a Grottaglie (TA) è stato imbiancato un muro su cui era presente un’opera storica degli Os Gemeos, senza avvisare i proprietari o chiedere permesso: quando qualcosa si fa per il bene politico comune, non serve coinvolgere il cittadino, si fa e basta. Chissà se anche loro hanno provato quella scarica di adrenalina che si prova quando si dipinge illegalmente su un muro (perchè a tutti gli effetti è quello che hanno fatto).
Tutta questa introduzione è servita per creare il giusto contesto per raccontarti la cosa più importante: come sono stati accolti i capi di stato? Con una “bellissima” opera di muralismo urbano dal titolo “You are the peoples”. Con questo richiamo alla storica propaganda russa, il volto dei partecipanti al G7 è stato rappresentato al di sopra di un popolo eterogeneo per ricordare a queste figure che loro ci rappresentano.
Questa storia è reale e surreale allo stesso momento e simboleggia perfettamente la direzione verso cui si sta spostando (e si è spostato) il muralismo urbano contemporaneo: spot pubblicitari all’interno dei muri della città e propaganda politica. E noi, come oggi facciamo con le pubblicità che ci fanno sentire imperfetti e bisognosi di beni inutili, lo dovremo accettare.
C’è un però. O meglio, c’è ancora una piccola speranza.
Quando tutto sembrava finito ritorna BLU, con una sua opera di muralismo a Roma, quartiere Rebibbia, che ci ricorda il fatto che è ancora possibile creare opere di denuncia, mandare un messaggio e smuovere le coscienze delle persone
E proprio oggi, mentre scrivo, anche Banksy è tornato a far parlare di sè: durante il festival di Glastonbury è apparso un gommone gonfiabile con al di sopra dei manichini che rappresentavano dei migranti. Ci troviamo davanti ad una performance di arte contemporanea, un terreno decisamente nuovo per l’artista britannico.
Non si può più parlare di street art, questo è chiaro, ma allora di cosa si tratta? Può un artista come Banksy prendere e spostarsi all’interno dell’arte contemporanea o moderna così? Sono tanti i temi di cui si può discutere, ma soprattutto: verrà accettato dai colleghi artisti questo suo passaggio?
Quello che mi sembra chiaro è che Banksy forse ha compreso che la street art è oramai un mondo troppo inflazionato, anche a causa sua, e se l’obiettivo è mandare un messaggio non è più il mezzo comunicativo corretto.
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📹 YouTube
Attenzione: ho pubblicato il primo video su Londra. Ci vorrà del tempo per poter creare nuovi episodi e dovrò investire qualche soldo nei viaggi, ma proverò a raccontare più quartieri possibili! Nel frattempo, a seguito di questo, uscirà il secondo episodio su BRIXTON, quindi iscriviti per rimanere sempre sul pezzo :)
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💡 Idee e tempo libero
Qualche giorno fa Giulia ha ripreso a pubblicare sul suo canale YouTube dei contenuti legati al mondo del writing e della street art: qui puoi trovare il suo video sul CVTà Street Festival (un dietro le quinte davvero interessante che ti porterà a passeggio tra le vie del piccolo borgo e ti mostrerà alcune dinamiche interne ai festival di street art)
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🕵️ About Gian: “L’Amour pour Toujours”
Più disagio, più gian: oggi ti racconto anche di un amore che non è mai stato.
Prima, però, fammi spendere qualche parola su Londra. Ho un forte sentimento di odi et amo con questa città: non ho mai capito chi mi dice “ahh io amo Londra”. Davvero non lo comprendo, a me sembra molto sopravvalutata e non concepisco chi ci torna ogni anno: ore di sbattimenti, prezzi folli e caos. Una parte di me pensa che chi sostiene di amare Londra abbia davvero viaggiato poco.
Dall’altra parte, però, non vedo l’ora di tornarci. Non è che mi interessi più di tanto la città, anzi, però è assurda la quantità di arte urbana presente in giro. Soprattutto andando nelle zone più periferiche si scoprono cose che sono davvero pazzesche. Anche per questo ho deciso di alloggiare a Brixton, dove praticamente ero l’unico straniero.
sta finendo la crisi e ogni volta che passa una crisi
resta qualche traccia
infatti ultimamente rido per niente
e non mi nascondo più facilmente
Il weekend dopo il viaggio è stato di decompressione. Una crisi molto forte che per due giorni, partendo dalla testa, mi ha totalmente sfiancato. E’ bastato però l’avvicinarsi del 21 giugno per farmi riprendere: attendevo il ritorno (serio) di Gigi D’Agostino da tanto, forse troppo, tempo; non ho mai nascosto il mio legame con questa musica, tant’è che mi sono tatuato anche uno dei suoi simboli, ma oggi voglio andare oltre ed aprirti una finestra importante sulla mia vita privata.
Sono passati quasi 20 anni ed amen: è ora di raccontare questa cosa. Gigi D’Agostino corrisponde ad un determinato periodo della mia vita e soprattutto ad un forte sentimento d’amore. Chilometri di strada percorsi di notte con accanto B, la prima ragazza per cui ho provato un sentimento d’amore diverso, di quelli che nascono nel tempo, parlando, passando le ore assieme, confrontandosi e raccontandosi le cose nel bene e nel male. Non è stato un colpo di fulmine: ci sono voluti quasi due anni per far sì che questo sentimento esplodesse, ma quando forse era il momento giusto, io ho scelto di percorrere un’altra via. Un errore che a 19/20 anni si può commettere: non ero in grado di gestire le emozioni ed i sentimenti e di capire cosa provasse chi si trovava di fronte a me, ma un errore a cui non sono mai riuscito a rimediare. La musica di Gigi D’Agostino sarà per me sempre un viaggio in quei ricordi, a quei momenti, all’occasione mancata, sarà sempre B.
Ed anche se non è mai stato nulla, per me rimane un amore per sempre (Amour pour Toujours).
Se fai parte di quelle persone che odiano leggere cose sdolcinate, sarò onesto: cazzi tuoi. Impara ad accettare e normalizzare l’amore: se hai superato i 30 anni e pensi che siano robe da sfigato (o cringe), allora non hai ancora trovato la pace con te stesso/a.
L’amore è un modo di porsi.
PS: ho finito di organizzare il mio viaggio di Luglio e toccherò diverse città tra cui Reggio Emilia, Modena, Ravenna, Pescara, Bari, Taranto. Sei in zona e vuoi fare due chiacchiere? Scrivimi!
A presto, fatti sentire,
G
Ps è comunque io sono tra quelli che amano Londra, ci sto giusto per andare per due mesi 😅 e anche se vivere a Bristol è stato molto meglio (a livello umano e di qualità della vita della città), e se ci sono tante altre città in uk molto più alternative, Londra avrà sempre un effetto magico su di me, un po' come quello che scrivi sul primo amore... che poi, in effetti, lo è stato... la prima volta che sono andata a vivere fuori è stata proprio lì, ben 20 anni fa... quindi londra sarà sempre il mio posto del cuore 🤍
Grazie mille Gian ❤️ sei sempre speciale!